Introduzione

Indice

“Voglio rimanere un eterno enigma per me stesso e per gli altri”

Ludovico II di Baviera, citato da Greg King in

The Mad King: The Life and Times of Ludwig II of Bavaria

Chi non conosce i castelli delle fiabe Disney e il loro magico incanto? Ognuno di noi fin da tenera età si è immaginato  in quei mondi incantati, dove principi e principesse avevano la fortuna di trovare il vero amore. A volte però la fantasia, specialmente quella Disney, riesce a trasformare una differente realtà in magia.

In questa storia abbiamo come protagonista un principe, molto bello e affascinante, alto un metro e novantuno, slanciato e con due occhi di un azzurro cupo simili a dei zaffiri che incantavano tutti coloro che incontrava. Poteva avere tutto ciò che desiderava e chiunque volesse ma la sorte non lo fece incontrare con una creatura fatata ma con la dura realtà.

Ludwig Otto Friedrich Wilhelm von Wittelsbach, conosciuto come Ludwig II nasce il 25 agosto 1845, festa di San Ludovico e anche compleanno-onomastico del nonno Ludwig I, nel castello di Nymphenburg e, dopo un’adolescenza trascorsa spesso lontano da Monaco tra la residenza estiva di Hohenschwangau, situata vicino al celeberrimo Neuschwanstein, e al lago di Starnberg. Da adolescente si legò da forte amicizia con l’aiutante di campo, Paul Maximilian Lamoral von Thurn und Taxis della facoltosa famiglia bavarese dei Thurn und Taxis. I due giovani andavano a cavallo sempre insieme, leggevano poesie e allestivano scene delle opere romantiche di Richard Wagner. Passarono  nel 1863 tre settimane insieme a Berchtesgaden. Dopo l’ascesa al trono di Ludwig nel 1864, Paul fu promosso come personale aiutate di campo del re il 18 gennaio 1865. Nei due anni seguenti, Paul von Thurn und Taxis divenne l’amico più intimo e confidenziale del monarca, il quale gli diede come soprannome “Fedele Friedrich”. Paul, tra l’altro, sembra tenesse un diario che però la famiglia distrusse. Ne abbiamo la prova in questa lettera a Ludwig:

“Ho appena chiuso il mio diario, con il pensiero delle splendide ore trascorse insieme quella sera, una settimana fa, che hanno fatto di me l’uomo più felice della terra… e ho rammentato i giorni della settimana passata, ho gioito nel ricordo del nostro rapimento, con il pensiero Ti ho tenuto stretto sul mio cuore, cercando così di superare la tristezza della mia solitudine di questo momento. Poi mi è stata consegnata la Tua cara lettera – balsamo, balsamo celeste! Per il mio cuore. Mille grazie per avermela spedita! La ragione per cui il più caro amico sembrava triste è che, al termine della meravigliosa sinfonia che mi ha enormemente colpito, Ti ho visto alzarTi e lasciare il palco, e mi ritornavano in mente le ultime parole che hai pronunciato dopo cena: «Quando ci rivedremo?». VedendoTi partire mi sono venute le lacrime agli occhi. Oh, Ludwig, Ludwig, Ti sono così devoto. Non riuscivo a sopportare la gente che mi stava intorno; ero seduto immobile, e nel pensiero ero con Te. Dovevo andare a casa; sapevo che avrei avuto Tue notizie! Come batteva il mio cuore quando, passando davanti alla Residenz, ho visto una luce alla Tua finestra! Ma ora sono calmo e dormirò in pace e sarò accanto a Te nei sogni. Grazie per la Tua simpatia, ma se mai dovrei soffrire stai certo che effonderò il mio cuore a Te e dirTi tutto. Addio, caro amico; come mi piacerebbe continuare a scrivere, ma mi devo affrettare a spedire queste righe, in modo che anche Tu possa essere in grado di riposare tranquillamente. Addio, mio caro Ludwig, Ti saluto dalla profondità della mia anima.”(Desmond Chapman-Huston, p. 109-110)

Durante la sua gioventù,  iniziò anche una grande amicizia con la cugina Elisabetta, imperatrice d’Austria conosciuta al mondo come Sissi. Entrambi amavano la natura e l’arte. Come la biografia dell’imperatrice d’Austria e regina di Ungheria scritta da Nicole Avril testimonia, Sissi era una cultrice di Heinrich Heine e, sull’esempio del celebre poeta di Düsseldorf, chiamava se stessa, nelle sue poesie, “gabbiano”, per il suo amore mistico e travolgente per il mare e al cugino donava, sempre nei sonetti scritti di suo pugno, l’epiteto di “aquila” (“A te, aquila della montagna/Ospite delle nevi eterne/Un pensiero del gabbiano/Re delle onde frementi”).

Diventò re all’età di 18 anni, in seguito alla morte del padre. La sua bellezza e la sua giovinezza lo resero il re più conosciuto al mondo e questo fece di lui un simbolo. Nel 1867 si ufficializza il fidanzamento con la principessa Sophie in Bayern, sua cugina nonché sorella minore di Sissi, ma il matrimonio, programmato per il 25 agosto dello stesso anno, fu rimandato a ottobre ed infine al 28 novembre. Alla fine non venne più celebrato. Molte sono state le congetture di tale motivazione, una probabile risposta si trova nei suoi diari segreti, solo recentemente pubblicati dove emerge l’omosessualità del sovrano e i suoi gusti personali.

La grande passione di Ludwig II per la conoscenza, l’arte (specialmente quella  medievale e barocca), la dolce musica di Wagner, le leggende della tradizione tedesca sono giunte fino a noi grazie ai capolavori che ci ha lasciato. Visitando il castello di Neuschwanstein, che ispirò Walt Disney per la dimora della Bella Addormentata, Linderhof, un gioiello in stile rococò con un parco abbellito da fontane, padiglioni in stile orientale e una magica grotta dove Ludwig si faceva cullare dall’acqua all’interno di una barca a forma di conchiglia, e ancora Herrenchiemsee, la Versailles bavarese, dove emerge la sua passione e venerazione per il Re Sole.

I bavaresi, hanno amato il proprio sovrano Ludwig II e gli hanno dimostrato sempre un profondo rispetto, anche quando venne dichiarato pazzo, seppur la commissione medica non lo visitò mai, e deposto dal trono l’8 giugno del 1886. Il 12 giugno, dopo non poche resistenze, il re viene obbligato a trasferirsi in carrozza da Neuschwanstein alla residenza di Berg sul lago di Starnberg, trasformata in una prigione.

Il 13 giugno 1886, domenica di Pentecoste, Ludwig esprime il desiderio di fare una passeggiata ed il dottor Gudden, suo medico curante, lo accontenta e, vista la tranquillità che traspare dal comportamento del sovrano, non richiede degli infermieri al loro seguito. Non essendo ancora ritornati alle 20 scatta l’allarme e, dopo una lunga perlustrazione, prima nel parco e poi sulle sponde del lago, alcuni minuti dopo le 23 i corpi senza vita del re e del dottore vengono ritrovati in acqua. Nessuno sa cosa sia veramente accaduto e la morte di Ludwig II rimane ad oggi un mistero.

La Canzone di Ludwig, nata dai barcaioli di Starnberg, recita: “E assassini misteriosi, il cui nome non si sa, lo gettarono nel lago, assalendolo alle spalle”.

 Nel punto preciso del lago dove è stato rinvenuto il corpo senza vita del Re è stata posta all’inizio del ‘900 da suo cugino Ludwig III, l’ultimo re di Baviera, una croce in legno a perenne ricordo del triste evento.

I funerali di Stato a Monaco, nella chiesa d St.Michael hanno visto una partecipazione enorme di persone di ogni ceto sociale: la famiglia Wittelsbach al completo, esponenti delle case reali di tutta Europa, cardinali e vescovi, ma l’evento che sorprese era la gente comune che affollava le strade per salutare il loro re. La monarchia stava tramontando, Ludwig III sarà costretto ad abdicare nel 1918 per far posto alla Repubblica.

Ludwig II trovò la sua eternità nei cuori e nella fantasia della persone. Si può sfiorare il suo ricordo grazie al meraviglioso castello di Neuschwanstein, o assistendo al Musical Ludwig, o i film, in particolare quello realizzato nel 1972 dal grande maestro Luchino Visconti con Helmut Berger e Romy Schneider.

PALAZZI

  • Castello di Neuschwanstein – una drammatica fortezza di architettura romanica con interni bizantini e gotici, che venne costruita vicino al castello del padre: Hohenschwangau. Numerosi affreschi ritraggono scene dalle opere di Wagner. La gloria cristiana e l’amore casto figurano predominanti nell’iconografia. A causa della morte di Ludovico il castello non è stato completato. Neuschwanstein avrebbe fornito l’ispirazione per il castello de La bella addormentata nel bosco di Disney.
  • Linderhof – un palazzo ornato in stile neo-rococò, con bei giardini curati. Il parco contiene una grotta artificiale dove cantanti d’opera si esibivano su un lago sotterraneo illuminato con l’elettricità, una novità per quel tempo, e la capanna di Hunding, ricostruzione della scena tratta dall’opera La Valchiria di Richard Wagner. All’interno del palazzo l’iconografia riflette il fascino di Ludovico per l’Antico Regime francese. Egli si riteneva il “Re Luna”, in analogia con il “Re Sole”, Luigi XIV di Francia.
  • Castello di Herrenchiemsee – una replica della reggia di Versailles, che nei progetti, l’avrebbe dovuta superare in dimensioni e fastosità. È situata sull’omonima isola al centro del lago Chiemsee. Buona parte del palazzo è rimasta incompiuta e Ludovico vi soggiornò solo una volta.

Ludovico fece decorare parte della residenza reale di Schachen con interni in stile arabico, con anche una replica del Trono del Pavone. Fece inoltre progettare il castello di Falkenstein, che non venne però mai realizzato. Un dipinto dell’architetto Christian Jank mostra l’edificio come una versione ancora più fiabesca e elaborata di Neuschwanstein, arroccato su uno sperone roccioso.


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