Le autorità della regione scozzese di Fife stanno cercando Lilias Adie, una donna di circa sessant’anni che fu imprigionata nel villaggio scozzese di Torryburn nel 1704. 


Il volto di Lilias Adie in 3D (University of Dundee) 

L’accusa: stregoneria e sesso con il diavolo. 

Secoli addietro la Strega di Torryburn, un villaggio alle porte di Edimburgo, di nome Adie avrebbe confessato di essere un’adoratrice del demonio, ma prima che arrivasse a una sentenza e ad un’esecuzione (bruciare al rogo), che evitò solo perché morì in carcere, stremata dalle torture, probabilmente suicida. Adie venne sepolta sulla fredda spiaggia senza nessun onore.
Ciò che rimaneva della sposa del demonio fu sepolto in un terreno non consacrato vicino al mare, “nel fango tra l’alta e la bassa marea”. Gli abitanti del villaggio non presero le mezze misure e, per paura, misero a protezione delle loro vite una pesante pietra sulla tomba, temendo che sarebbe tornata in vita a vendicarsi.

La regione del Fife è ora alla ricerca di Adie per rinascere e riabilitarla. Ma l’obiettivo della ricerca è più ampio di così, ha detto sabato scorso il leader del progetto Julie Ford durante una cerimonia di commemorazione per Adie:

“È importante riconoscere che Lilias Adie e migliaia di altri uomini e donne accusati di stregoneria non erano persone cattive. Erano vittime innocenti della superstizione”.

Si presume che tra il 15° e il 18° secolo circa 60.000 persone (quasi tutte donne), in Europa e nelle colonie, furono accusate di stregoneria, quindi arse sul rogo o comunque giustiziate. L’ultima strega fu imprigionata in Gran Bretagna durante la seconda guerra mondiale e fu, fatalmente, una donna scozzese.

Le ossa di Adie furono rubate dai collezionisti nel 1852, dopo di che finirono nel museo dell’Università di Saint Andrew attraverso una deviazione. Lì, il cranio di Adie è stato fotografato nel 1904. Il teschio è stato visto l’ultima volta in una mostra a Glasgow nel 1938, ma i resti sono scomparsi senza lasciare traccia.


Teschio di Lilias Adie (National Library)

Dopo lungo tempo conosciamo le sue fattezze: tutto grazie al lavoro di un artista forense del Centre for Anatomy and Human Identification dell’università di Dundee che, a partire da una foto del teschio della donna, conservato nella National Library scozzese, ne ha ricostruito l’immagine del viso in 3D.

“Non c’è niente nella storia di Lilias che faccia pensare che fosse responsabile di qualche crimine”, ha spiegato alla BbcChristopher Rynn, autore della ricostruzione. “È stata semplicemente la vittima di un’orribile e ingiusta accusa. È per questo che ho scelto di dare al suo viso un’espressione tranquilla e gentile”.

Il progetto di ricostruzione del volto è stato patrocinato dall’équipe di Radio Scotland History, con la collaborazione dell’archeologo Douglas Speirs, lo scienziato che ha identificato il luogo in cui erano seppelliti i resti della donna, sulla costa della regione di Fife: “Il momento in cui abbiamo visto per la prima volta il viso di Lilias è stato particolarmente toccante”, ha commentato Susan Morrison, speaker di Bbc Radio Scotland History. “Conoscendo la sua storia è stato un po’ difficile guardarla negli occhi”.

Non si conosce molto della storia di Lilias: dopo l’accusa di stregoneria, si ritiene sia stata torturata al fine di estorcerle i nomi di altre ‘streghe’. Che si rifiutò di fornire, per non condannare altre donne innocenti alla stessa pena: “Ai suoi inquisitori”, spiega la storia Louise Yeoman,

“Lilias fece solo i nomi di donne già giustiziate, dicendo che non ne aveva riconosciute altre perché durante i sabba erano mascherate. È stata una donna coraggiosa, morta senza una ragione. Speriamo che il nostro lavoro, ridandole un volto, le conferisca anche un posto d’onore nella storia scozzese”.

In occasione di un programma dal titolo ‘The Walking Dead’, andato in onda sulla BBC Radio Scotland, i ricercatori hanno cercato di rintracciare il luogo di sepoltura originario di Lilias, in base alle descrizioni recuperate in zona e risalenti al XIX secolo.
Durante le indagini venne portata alla luce la lastra di pietra proprio nei pressi del luogo dove le antiche informazioni localizzavano il luogo della sepoltura di Lilias Adie.

L’archeologo Douglas Speirs, che si è occupato del caso, ha confermato che la lastra non era naturale per la spiaggia, ma era stata lavorata e messa lì per uno scopo preciso.
“Aveva al centro una piccolo foro che avrebbe potuto essere scambiato come ‘incastro per un anello di ferro”. Ha detto Louise Yeoman. “Questa, pensiamo, è la pietra di Lillias, ma è rimasto ancora qualcosa di Lilias lì?”.

Purtroppo la tomba non è stata ancora scavata e si attendono ulteriori indagini che possano davvero confermare che quella era la tomba della strega Lilias Adie.


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