Giorni nostri

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GIORNI NOSTRI by Meroe (per rivivere la mia avventura clicca qui)

E’ meraviglioso passeggiare per il bosco innevato, dove il ghiaccio cristallina ogni ramoscello e fiore. Per raggiungere le rovine del castello, bisogna percorrere questo magico posto ricco di emozioni e ricordi, solo superata la salita si intravedono come fantasmi due torri e una cappella. Più ti avvicini e più la leggenda ti possiede e tra le nuvole si erge la torre nella quale la contessa Báthory ha passato i suoi ultimi anni. Il piccolo villaggio ricorda la contessa con una grande statua in legno al centro della piazza. Nel villaggio c’è la chiesa di San Ladislao, del XIV° secolo, dove la contessa sarebbe stata sepolta, ma nessuno ha mai trovato la sua tomba. La chiesa ospita tre pannelli lignei appartenuti al castello. Cercando dei souvenir abbiamo trovato calamite, dolci tipici e con stupore abbiamo visto un vino che è stato chiamato “Sangue di Báthory”,(acquistabile nella pizzeria della piazza ad angolo con la strada che conduce alle rovine) un rosso in degustazione presso l’antico palazzo tardorinascimentale all’interno dell’abitato dove la contessa avrebbe svolto molte delle sue torture.

Oggi la casa padronale di Erzsébet Báthory, detta anche maniero Draškovič (Draškovičov kaštieľ), è la sede di una mostra del Museo di Trenčín incentrata sulla storia ed etnografia di Čachtice e dei suoi dintorni. A parte gli oggetti storici, sono esposti anche reperti che documentano le tradizioni culturali e folkloristiche locali sotto il Castello di Čachtice. In esposizione una collezione di armi storiche, documenti dell’epoca, componenti di abbigliamento e gioielli, la raccolta dei ritratti dei membri dei clan aristocratici e di piccoli proprietari terrieri locali, oltre a reperti storico-archeologici ritrovati durante i lavori di ristrutturazione. Dall’agosto 2008 è stata aggiunta la mostra “Alžbeta Báthoryová – Krutosť ukrytá v čipkách” (La crudeltà nascosta tra i pizzi) che presenta la ricostruzione degli abiti di Erzsébet Báthory sulla base delle rappresentazioni contemporanee.

La collina del castello, Čachtický hradný vrch, è una riserva naturale nazionale sui Piccoli Carpazi. Il nucleo più antico del castello fu presumibilmente costruito in una dozzina di anni a partire dal 1263. Tra i proprietari più prestigiosi vi è stato Matúš Čák Trenčiansky (Máté Csák di Trenčín),  aristocratico ungherese e capo militare, che in realtà era più potente del sovrano stesso nell’attuale Slovacchia occidentale e centrale. Era soprannominato il Signore del Váh e dei Tatra, e nel XIX secolo la sua figura venne spesso descritta come simbolo della lotta per l’indipendenza in entrambe le letterature ungherese e slovacca.  Il castello fu distrutto da un incendio nel 1708 e fu l’inizio della sua fine. Nessuno lo fece riparare, fino a quando venne abbandonato a seguito di un successivo rogo nel 1799.

Diversi sono gli scrittori e i registi che si sono ispirati alla vita di Báthory per scrivere libri e girare film. Ma anche la musica ha fatto la sua parte, numerosi gruppi di heavy metal hanno dedicato canzoni alla contessa. E qualcuno ritiene che la storia abbia influenzato anche lo stesso Bram Stoker per il romanzo “Dracula”. Nel 2008 il regista slovacco Juraj Jakubisko ne fece un film colossal e visionario (la produzione più costosa di sempre in Slovacchia e Repubblica Ceca) con interpreti internazionali.

GENNAIO 2016


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