Grimori e Clavicole

Indice

Prima di continuare vorrei sottolineare la diversificazione tra: I libri di Magia Alta (o Bianca), conosciuti come Clavicole (dal latino chiavi), mentre quelli di Magia Bassa (o Nera) come Grimoires (una corruzione del francese grammaires, “grammatiche”). Ad oggi però  vengono entrambi definiti genericamente Grimori sia i Codici di Magia Bianca che quelli di Magia Nera. Originariamente questi testi circolavano sotto forma manoscritta sia per il periodo storico, sia per la segretezza dei testi. Ovviamente molti grimori  sono andati distrutti ed altri, con l’avvento della cultura moderno siano stati tradotti e stampati.

Qui vi citerò alcuni grimori più: (buona lettura!)

  • CLAVICULA SALOMONIS La Clavicula Salomonis, ovvero la Chiave di Re Salomone, è il più temuto manoscritto di Magia Rituale, proibito dalla Santa Inquisizione che lo dichiarò gravemente eretico.
    La chiesa e la storia hanno voluto la sua distruzione ma fortunatamente ci sono rimasti alcuni manoscritti presso le grandi biblioteche di Parigi e di Londra.
    L’opera è divisa in due parti: nella prima viene spiegato come evitare sbagli durante le operazioni con gli Spiriti, e quindi nozioni accurate sui tempi e le influenze dei Riti Magici, sui segni e sui pianeti, tutte informazioni che dovrebbero garantire un certo margine di protezione all’evocatore; nella seconda si apprende l’attuazione vera e propria delle Arti Magiche e contiene dettagliate istruzioni per la preparazione dei Rituali, avvisando che nessuna operazione deve essere intrapresa se prima non è stato tracciato e consacrato un Circolo Magico; altra condizione è la consacrazione personale di tutti gli strumenti magici, pena la non riuscita del Rituale. Seguono la descrizione del rito, tempi, modi, paramenti ed invocazioni.

  • ENCHIRIDION Questo testo viene comunemente attribuito a Papa Leone III che regnò dal 795 all’816. Secondo la tradizione egli lo inviò a Carlo Magno come il più prezioso dei doni che un regnante potesse ricevere.
    L’attribuzione di un Grimorio Magico ad un Papa della Chiesa Cattolica non deve stupire, non bisogna dimenticare infatti che la perdita del misticismo nel Cristianesimo è cosa abbastanza recente e che un tempo non si faceva segreto delle origini pagane dei dogmi della Chiesa.
    La prima pubblicazione dell’Enchiridion risale al 1523 e mostra una raccolta di Formule Magiche sotto forma di orazioni aventi lo scopo di dominare sia le Cose Non Create che le Cose Spirituali; vi troviamo inoltre una ingente quantità di Pentacoli di derivazione cabalistica, di consacrazioni e di esorcismi.
    L’obiettivo finale del testo è quello di ottenere, tramite la fede, parte del potere della Divinità al fine di dominare sul Regno delle Tenebre e di trovare appoggio nelle difficoltà della vita.
  • IL CORVO NERO Il Corvo Nero, conosciuto come “La Triplice Coercizione dell’Inferno”, viene generalmente attribuito a Johannes Faust, ed è considerato un Grimorio diabolico poiché suo unico e dichiarato scopo è quello di evocare e soggiogare al proprio volere gli Spiriti.
    Quello che molti erroneamente reputano un personaggio partorito dalla fantasia è in realtà esistito, il Dottor Johannes Faust visse tra il 1480 ed il 1550, ed era un famoso Occultista tedesco che lanciò la sua sfida per soddisfare la propria ansia di sapere, di sapienza e di dominio; sull’attribuzione di questo Grimorio a Faust non esistono ancora prove concrete, con molta probabilità gli viene data la paternità in base ai fini propri del volume che si occupa principalmente di evocazione a scopo di potere personale e bramosia.
    Gli Spiriti che vengono trattati nel Libro appartengono alla categoria dei Disincarnati, chiamati oggi Spiriti Maligni. Inizialmente viene descritta in quattro capitoli la Cerimonia di Invocazione riportando i sigilli dei sette Granduchi ed elencandone i nomi e le gerarchie. Seguono la descrizione di alcuni di alcuni sigilli provati da Faust stesso e che servono a proteggere dagli Spiriti ogni praticante ed operatore.
  • APTOLCATER  Il Libro Esoterico della Potenza è il titolo di un manoscritto datato intorno al 1800 e scoperto dall’occultista Sayed Idries Shah, meglio conosciuto come Aptolcater in quanto nella presentazione si specifica che il Libro contiene i segreti cabalistici di questo Mago che operava nella città di Adrianopoli.
    Anche se presentato come una traduzione dal greco, il testo è probabilmente di origine medio orientale, forse proviene da quelle zone in cui si sviluppò il pensiero magico Babilonese e Semita; si fa un largo uso di Quadrati Magici adoperati per operazioni varie quali quella di sconfiggere i nemici, di farsi vendetta o di protezione da spiriti maligni.
  • CANZONE DI YSTE La Canzone di Yste era in origine un testo molto antico, risalente addirittura al periodo pre-glaciale, e scritto nella lingua della civiltà primordiale. Venne tradotta in seguito dagli adepti “Dirka” in varie lingue, fra cui il greco, il latino, l’arabo e l’inglese durante il Medioevo.
    La Canzone di Yste è da alcuni considerata uno dei libri più malefici di ogni tempo, e contiene incantesimi per evocare le arcane figure degli “Adumbrali”.
  • GRIMORIUM VERUM Il Grimorium Verum fu tradotto dall’ebraico da Plangière, un Domenicano dell’Ordine dei Gesuiti, il quale vi aggiunse alcuni segreti rinvenuti nella Clavicola di Re Salomone.
    Il Libro è diviso in tre parti:
    Prima parte: Natura dei patti – Generi di Spiriti – Aspetto degli Spiriti – Invocazioni.
    In questa prima parte sono contenuti alcuni Caratteri e Sigilli usati per l’evocazione ed il patteggiamento con gli Spiriti; si tratta per la maggior parte di Spiriti Elementali, prevalentemente appartenenti alla sfera del Fuoco.
    Seconda parte: – Invocazione degli Spiriti e loro descrizione.
    Nella seconda parte si espongono alcuni “Segreti Naturali e Soprannaturali” che si possono operare soltanto previa l’evocazione e l’aiuto di Demoni, facendo particolare attenzione agli inganni contenuti nei patti diabolici.
    Terza parte: Orazione preparatoria ed esplicazione del Rituale.
    Questa parte è dedicata alle Chiavi dell’Opera ed al modo di usarle.
  • GRAND GRIMOIRE Il Grand Grimoire viene considerato il Libro più autorevole per quanto riguarda i Patti con il Diavolo e le evocazioni diaboliche, la data della sua redazione rimane ancora incerta non essendo stati trovati manoscritti antecedenti la prima stampa che avvenne in Francia agli inizi del 1800.
    Si pensa che sia posteriore al Grimorium Verum, poiché ne riprende le Gerarchie Infernali ma si notano anche molti riferimenti al Lemegeton e riguardo a questo libro tutti concordano che esso fosse già conosciuto nel 1500. Il Grand Grimoire viene attribuito per tradizione al veneziano Antonio del Rabbino il quale scrive di essersi ispirato agli scritti autografi di Re Salomone. Egli divide il Grimorio in due parti, nella prima spiega il rito per l’evocazione di Lucifuge Rofocale mentre nella seconda parla dei patti da stringere con i Demoni in cambio della propria anima e del proprio corpo.
  • IL LIBRO DI EIBON  E’ una antichissima raccolta di incantesimi compilata dal mago Eibon, della città di Iqqa, in Hyperborea. L’originale, scritto in lingua iperborea, purtroppo è andato perduto. La versione che si conosce è quella medievale, redatta in francese aulico, utilizzata da un’empia setta di stregoni e satanismi.
    Ne esiste anche una copia in latino, chiamata Liber Ivonis, presso la Miskatonic University.
  • LIBER ARMADEL Il titolo completo di questo raro Grimorio (da non confondere con l’Almadel) è LIBER ARMADEL SEU TOTIUS CABALAE PERFECTISSIMA BREVISSIMA ET INFALLIBILIS SCIENTIA TAM SPECULATIVA QUAM PRATIQUA. La parte principale del Grimorio è dedicata all’evocazione degli Spiriti allo scopo di influenzare le attitudini dell’evocatore. Si è notato che molte parti del testo sono tratte del Grimorium Verum con la sola differenza di non prevedere scambi o patti. Oltre ai quattro tradizionali Angeli riferiti ai quattro punti cardinali e ai quattro Elementi, si trovano anche una serie di entità identificate con i nomi alfabetici ebraici dei numeri da 1 a 9, unico degli Spiriti Planetari al quale si fa riferimento è Bartzabel.
    Fu devotamente custodito all’interno di una setta segreta detta Ordo Roseae Rubeae ed Aureae Crucis, anche se non è ancora del tutto chiaro l’uso dell’Armadel, sembra che inizialmente i Sigilli del Grimorio venissero utilizzati come Porte per il Piano Astrale.

  • DE VERMIS MYSTERIIS  L’eretico Ludwig Prinn scrisse questo abominevole libro in prigione, sotto l’influsso di evocazioni demoniache, poco prima della sua esecuzione: era stato condannato infatti a salire sul rogo colpevole di stregoneria. La terribile fama del De Vermis Mysteriis si diffuse rapidamente in tutto il mondo, subito dopo la morte del suo scellerato autore. Di questo libro, un grande volume in caratteri gotici, ne esiste solo un’altra copia in versione latina, conservata nella Miskatonic University di Arkham.
  • UNAUSSPRECHLICHEN KULTEN Raccolta di testi e rituali segreti (I culti innominabili) di ogni parte del mondo compilata dal tedesco Von Juntz. Questa infame opera, conosciuta anche come Il Libro Nero, fu quasi subito ritirata dalla circolazione e distrutta, e ne esistono ormai solo sette copie in tutto il mondo. Von Juntz morì in circostanze a dir poco raccapriccianti: fu infatti aggredito in pieno giorno, sotto gli occhi stravolti di molti passanti, da un atroce mostro invisibile. La stessa sorte era toccata ad Abdul Alhazred, autore del Necronomicon.
  • ALMADEL L’Almadel (Talismano) è in realtà l’ultima parte del Lemegeton, famoso Libro attribuito al Re Salomone, e tratta di un processo di Magia Rituale in base al quale uno Spirito Angelico che domina un punto cardinale, può essere evocato e messo a disposizione dell’invocatore.
    L’Almadel è convenzionalmente accostato alle tecniche comunemente note sotto la definizione di Magia Bianca, sia perché non comporta l’evocazione di Demoni sia per l’avvertimento all’inizio che le esperienze contenute nel Libro non possono avere fini illeciti; l’originale di questo rituale è ebraica e diversamente dagli altri libri che si diffusero durante il Medio Evo non ha subito alcuna influenza da parte del Cristianesimo. Il tutto consiste nell’assistere l’operatore alla preparazione di una cerimonia ben precisa durante la quale dovrà procurarsi cere e tinture coloranti, fabbricare con queste un particolare Talismano, procurarsi quattro candele ed incidere i sigilli in oro ed argento.
    Segue tutto il rituale ben deciso e dettagliato sui modi, i tempi e le domande facendo riferimento a quattro altitudini angeliche dette anche Chora.
  • LE STANZE DI DZYAN E’ una raccolta di misteriosi e arcaici testi sacri compilati in sanscrito. I preziosi e sconcertanti volumi sono rilegati in foglie di palma rese inattaccabili dall’acqua, dal fuoco e dall’aria per mezzo di un processo specifico del tutto sconosciuto. A lungo considerati una leggenda, su questi scritti si è basata la Dottrina Segreta di Madame Helena Petrovna Blavatsky, fondatrice della Società Teosofica, e considerata la più grande occultista nella storia della civiltà occidentale. Fuggita giovanissima dalla Russia, a causa dei suoi poteri medianici, avrebbe conosciuto quest’opera al Cairo, grazie a un mago copto che le insegnò come consultarla.
    A secoli di distanza dalla sua morte, questa inquietante signora fa ancora parlare di sé, e la sua figura rimane una delle più straordinarie, enigmatiche e discusse di tutti i tempi.
    Fu considerata la più autorevole portavoce del pensiero filosofico e religioso orientale. I suoi numerosi scritti diffusero una nuova concezione dell’esistenza umana e della vita dopo la morte, influenzando profondamente il pensiero di scrittori, pittori, scienziati e musicisti.
  • IL LIBRO DI SETH BISHOP  Si tratta di una vera e propria Antologia del Male.  In questo inquietante volume manoscritto, rudemente rilegato in legno scuro e pelle presumibilmente umana, il venerando stregone Seth Bishop, evocatore e servitore dei Grandi Antichi, raccolse i più ignobili testi estratti da precedenti e altrettanto terribili grimori, quali il Necronomicon, il Cultes des Ghoules, i Manoscritti Pnakotici e il Testo di R’lyeh.
  • PICATRIX Il Picatrix è forse il manuale magico più importante del Medioevo. Vi si apprende che la conoscenza magica è un processo infinito, che viene sempre accrescendosi e che ha un potere straordinario e illimitato. Viene dato rilievo al principio che nella mente vi è una parte oscura e dimenticata in cui sono possibili iniziative eccezionali, oltre l’ordine prestabilito, attivate e compiute attraverso atti spirituali che fanno dell’uomo il creatore che congiunge con i suoi poteri arcani le energie del cielo con la potenza degli elementi. L’uomo diviene così un universo a sé, un microcosmo in grado di operare combinando le forze della natura, e in questo modo dominare e trasformare a suo piacimento il naturale corso di uomini e cose. Costui diviene il Sapiente, ovvero colui che conosce le energie dei cieli, delle acque, dei climi, degli astri e dei loro influssi, e li sottomette con accorgimenti quali riti, preghiere, talismani, ossia contrapponendo loro la propria astuzia e il proprio sapere.

 

  • IL LIBRO DI TOTH  Questo sinistro libro, creduto smarrito, sarebbe stato scritto dal dio egizio dalla testa di Ibis Theuti (in greco Toth), scriba divino, dio della sapienza e mago.
    Il libro contiene due arcani incantesimi: recitando il primo si acquistava il comando del cielo e della terra, del mare e dell’aria, delle montagne e dei fiumi, si poteva comprendere il linguaggio dei serpenti e degli uccelli, e far uscire i pesci dalle acque. Recitando il secondo si poteva, dopo morti, tornare in vita.
    Theuti stesso, dopo aver scritto il libro, lo aveva chiuso in una scatola d’oro, poi in una d’argento, in una d’avorio e d’ebano, in una di legno, in una di bronzo e, infine, in una di ferro.
    Aveva serrato quest’ultima con catene, e poi l’aveva gettata nel Nilo circondando il posto di scorpioni e serpenti velenosi. Nonostante ciò un mago di nome Na-Nefer-Ka-Ptath, venutone a conoscenza, si recò sul luogo e con la sua arcana arte separò le acque del fiume, recuperando il testo segreto.
  • NECRONOMICON Il titolo originario dell’opera è Al Azif, termine usato dagli arabi per definire quegli strani suoni notturni, dovuti agli insetti, che supponevano fossero gli ululati dei demoni. L’autore sarebbe il poeta Abdul Alhazred, yemenita, il quale visitò le rovine di Babilonia e le catacombe di Menfi, passando 10 anni da solo nel deserto dell’Arabia meridionale, chiamato Dahna, Deserto Cremisi, e ritenuto dimora di spiriti maligni. Quando tornò fra la gente, la sua follia era dilagata: egli raccontava di aver visitato Irem, la Città delle Colonne, e di aver trovato fra le rovine della Città senza Nome, in pieno deserto, gli straordinari annali e i segreti di una razza più antica dell’umanità. Della sua morte si narra che venne afferrato in pieno giorno da un mostro invisibile e divorato orribilmente di fronte a un gran numero di testimoni gelati dal terrore. L’Al Azif si diffuse rapidamente, anche se in gran segreto, e venne clandestinamente tradotto in greco da Teodoro Fileta di Costantinopoli col titolo “Necronomicon”, cioè “Il libro delle leggi che governano i morti”. Per oltre un secolo favorì innominabili esperienze, finché non venne soppresso e bruciato intorno all’anno mille dal Patriarca Michele. Da allora questo libro è da sempre posto all’indice da ogni religione, e si teme che la sua lettura provochi conseguenze terribili.
    In tale grimorio terribile e maledetto, infatti, sono contenute istruzioni sul come richiamare in vita i morti attraverso i sali essenziali, ma anche delle innominabili formule atte a invocare i Grandi Antichi, esseri in agguato sulla soglia della coscienza umana, pronti riconquistare il dominio della terra e delle sue razze. I Grandi Antichi vivevano ere prima dell’esistenza dell’uomo ed erano giunti sulla terra quando il mondo era ancora giovane. Essi rimasero sepolti lunghe epoche prima dell’avvento dell’uomo, ma esistevano riti che potevano farli rivivere quando le stelle fossero tornate alle loro esatte posizioni nei cieli dell’eternità. Allora essi potevano passare attraverso i cieli da un mondo all’altro, e seminare Caos e Distruzione. Fra di essi vi erano Azathoth, il Caos Primordiale; Yog-Sothoth, il Cancello nel Vuoto, il Tutto In Uno e Uno In Tutto; Hastur, Colui che Cammina nel Vento, vendicatore e distruttore; Cthulhu, l’Iniziatore dei Sogni, Signore degli Abitatori del Profondo.

  • DE TRIBUS IMPOSTORIBUS Ovvero “I tre impostori”, opera nominata sempre con reverenziale orrore a causa del suo presunto contenuto terribilmente blasfemo (i tre impostori sarebbero infatti Mosè, Cristo e Maometto).
    L’autore del libro è incerto, alcuni lo attribuiscono a una serie di liberi pensatori fra cui il filosofo Baruch, mentre altri ritengono che il testo abbia addirittura origini Francescane.
  • IL MAGUS Il Magus di Francis Barrett è anche conosciuto come Il Celeste Investigatore oppure Sistema Completo di Filosofia Occulta. L’ autore fu uno dei primi studiosi delle discipline occulte, studio svolto con l’intento di raccogliere e riunire tutto ciò che era stato scritto in precedenza cercando di dare una voce unica a tutta la materia; il libro si divide in due parti, nella prima si affrontano le materie della Magia Naturale, dell’Alchimia e della Magia Talismanica, nella seconda parte si parla di Magnetismo, Magia Cabalistica, Magia Cerimoniale, Teurgia ed evocazione di Spiriti Angelici.
    Una delle cose importanti del Magus è che l’autore non si limita soltanto a spiegare i Rituali e tutti i vari passi di ogni disciplina ma ne rivela anche le conseguenze, spiegando quindi sostanzialmente cosa accade dopo l’apparizione di uno Spirito o durante la conversazione con una Entità, tutti argomenti praticamente assenti nei testi antichi.
  • TEOSOPHIA PARACELSEA Detta anche Teosophia Pneumatica venne pubblicata nel 1686 a Francoforte.
    Il libro si basa per la maggior parte sugli insegnamenti di Paracelso e tratta della Medicina Trascendentale basata sulla Triplice Natura dell’uomo (Corpo, Anima e Spirito); in questo senso le malattie non sono soltanto dei difetti del corpo ma derivano anche dall’incostanza dell’anima o dallo spirito che si allontana dalla luce divina.
    L’autore è sconosciuto ma le teorie esposte segnarono in quel periodo l’unico tentativo di avvicinamento tra la Dottrina Magica e la Scienza Ufficiale.
  • DE HEPTARCHIA MYSTICA Libro magico attribuito al grande studioso elisabettiano John Dee. Il manoscritto, oggi conservato nella Collezione libraria del British Museum (Sloane MS. 3191), fu scritto attorno al 1580, ma venne ritrovato nella casa di Dee da un certo Elias Ashmole solo 54 anni dopo la morte dell’alchimista ed occultista.
    Il testo è in latino e descrive diversi rituali e formule magiche per evocare delle entità angeliche, entità che Dee diceva di aver ricevuto dal suo amico Edward Kelly, famoso medium inglese contemporaneo di Dee. Nel libro è perfino descritto un particolare, quanto sconosciuto ed indecifrabile, lessico da usare per comunicare con tali entità.
    Nel corso dei secoli molti linguisti si sono cimentati nella traduzione ed in una schematizazzione di tale linguaggio, e, pur non riuscendo a decifrarlo, quasi tutti sono stati concordi nell’affermatre che si tratti di una vera e propria lingua, con tanto di regole sintattiche e grammaticali.
    Molti maghi che hanno avuto il coraggio di utilizzare le formule descritte nel testo, dall’usare le quali lo stesso Dee ammonisce, sono pronti a giurare sulla loro efficacia.
  • COMPENDIUM MALEFICARUM La stesura del Compendium Maleficarum si colloca molto probabilmente durante il soggiorno del suo autore, Francesco Maria Guaccio, in Germania, alla corte di Guglielmo III, duca di Julich-Clevenberg nel 1608.
    Frate dell’ordine di Sant’Ambrogio ad Nemus, Guaccio nacque a Milano in data incerta ma collocabile nei decenni centrali del Cinquecento. Risale, infatti, proprio al 1605 la sua convocazione al capezzale del duca Guglielmo, afflitto da una strana malattia. Ravvisando alcuni sintomi che per l’epoca non erano per niente rari, il frate pronunciò la sua diagnosi: era Satana, il perfido signore degli inferi, invocato dalla detestabile figura di un mediatore terreno che in cambio d’effimeri vantaggi gli avrebbe ceduto l’anima.
    Il Compendium, di formato in-quarto, è redatto in latino canonico e si articola in tre libri densi d’erudizione e di dottrina per un numero complessivo di 260 pagine. Ricco di citazioni, conta ben trecentotrentadue fonti così che consentono al lettore di orientarsi con sicurezza nella materia trattata.
    Il volume rappresenta una lunga galleria di demoniache mirabilia – scomparse istantanee, guizzi, repentine metamorfosi – che costituiscono il repertorio di un Satana illusionista e funambolo. Il libro è corredato da trentuno xilografie di formato medio che riassumono alcuni tratti essenziali dei contenuti. Manca qualsiasi indizio che consenta di risalire all’autore, anche se si avanza l’ipotesi che a realizzare le matrici lignee sia stato un confratello del Guaccio, o lui stesso.
  • HEPTAMERON Trattato dei nomi delle ore e degli angeli che le regolano, secondo il corso del cielo, di modo che quello spirito che presiede quel giorno e quella data ora possa essere evocato con l’ausilio dei suoi propri sigilli e delle sue formule per propiziare l’intendimento magico.
    L’HEPTAMERON è un manuale conciso di magia rituale publicato come appendice all’opera di Agrippa il DE OCCULTA FILOSOFIA.
    L’edizione redatta in latino risale al 1600 circa attribuita al famoso medico Pietro d’Abano (1250-1316)
    Heptameron (“sette giorni”) è in pratica un dettagliato compendium di riti, evocazioni e scongiuri rivolti agli angeli legati ad ogni singolo giorno della settimana e quindi ai relativi pianeti chiamati TRONI, sui quali essi sono assisi.
    E’ forse una delle fonti principali da cui fu attinto per la stesura del LEMEGETON.

  • MUTUS LIBER Il Mutus Liber, un libro alchemico di cui Altus ne è l’autore, è un libro che si legge con il cuore e con le sensazioni e il ragionamento visto che non possiede parole ma solo immagini, come dice il titolo stesso: Mutus Liber – Libro Muto. Le uniche frasi si trovano nella prima nella penultima e nell’ultima pagina. Queste le parole sulla prima pagina:”MUTUS LIBER, IN QUO TAMEN tota Philosophia ermetica figuris hierogliphicis depingitur, ter optimo maximo Deo misericordi consecratus, solisque filiis artis dedicatus, autore eius nomen est Altus“.
    21.11.82. Neg
    93.82.72. Neg
    82.81.33. Tued.E cioè: “Il libro muto, nel quale l’intera filosofia Ermetica viene rappresentata in forma di immagini geroglifiche, consacrato a Dio misericordioso, tre volte massimo ottimo, e dedicato ai soli figli dell’Arte, il cui autore ha nome Altus.”
    La serie di numeri sono dei riferimenti al testo biblico e cioè 21.11.82 Neg si riferisce alla genesi, genesi abbreviata gen e la sigla è poi capovolta, così come i numeri equivalgono ai versetti indicati capovolti e quindi 21. 11. 82 diviene 28: 11,12 e 93 82 72 Neg corrisponde a Genesi 27:28,39 e 82 81 33 Tued corrisponde a Deuteronomio 33: 18,28
    L’autore fa riferimento a tre specifici passi della Bibbia in cui si sottolinea anche la presenza della rugiada celeste un ingrediente indicato come essenziale per il raggiungimento dell’opera.
    ella penultima raffigurazione invece troviamo la scritta:
    “Ora, Lege, Lege, Lege, Rilege, Labora et inveniens”Che tradotto dal latino diviene:”Prega, leggi, leggi, leggi, rileggi, lavora e troverai”
    e nell’ultima: “Dotato di occhi, ora ti allontani”.
    Il libro si apre con la raffigurazione di due angeli e della scala di Giacobbe.
    Nelle raffigurazioni che seguono alla prima vengono descritte le fasi vere e proprie dell’opera alchemica mentre invece, nella raffigurazione di apertura, viene indicato lo stato che deve possedere colui che vuol “trasformare i vili metalli in oro”, e cioè si riferisce alla ricerca della pietra grezza e alla purezza di cuore.
    La scala è il simbolo delle varie fasi che si susseguono (i 12 gradini) e che conduce verso la materia sublimata distaccata dal caos. Anche nell’ultima tavola vediamo la scala ma mentre nella prima essa, con i suoi 12 gradini rappresentanti le 12 fasi (1- calcinazione 2- congelazione 3- fissazione 4- soluzione 5- digestione 6- distillazione 7- sublimazione 8- separazione 9- cerazione 10- fermentazione 11- moltiplicazione 12- proiezione e i 12 segni dello zodiaco è posta all’impiedi come ad indicare la salita verso la sublimazione, nell’ultima tavola ritroviamo la scala adagiata a terra ad indicare che l’opera è stata compiuta e il fine raggiunto. L’uomo non ha più bisogno della scala e si trova sorretto da due angeli in ascesa verso il sole splendente della sua vittoria.
    Le tavole mandano messaggi molto profondi ed è da notare come gli alchimisti impegnati nel lavoro siano sempre due, un uomo e una donna, forse ad indicare la legge degli opposti sempre presente in ogni cosa di questo mondo.
    Questo libro, a differenza di altri, è stato stampato anche in epoche successive alla prima uscita ed è possibile trovarlo anche oggi in commercio nelle librerie, in special modo quelle che trattano di argomenti magici e alchemici.

  • MAGICK “Noi sosteniamo che tutti gli atti devono essere uguali. La nostra fede in noi stessi e nella nostra volontà, il nostro amore per tutti gli aspetti del Tutto Assoluto”.
    Il 12 ottobre 1875 in inghilterra nasce Edward Alexander Crowley, che successivamente diverrà famoso negli ambienti legati all’occultismo con il nome di ALEISTER CROWLEY, con il quale firmerà svariate pubblicazioni, o come “la Bestia”, appellativo che egli conia personalmente per se stesso.
    crowley fu uno dei più rilevanti esponenti dei movimenti magico-occulti dal XVIII secolo in avanti.
    Pittore, poeta, bisessuale, sperimentatore di droghe, conoscitore della magia egizia, della magia rossa e delle antiche dottrine iniziatiche dei Rosa+Croce.
    Negli anni ’20 gli inglesi avrebbero detto di lui che: “è l’uomo più malvagio del mondo”.
    Durante la sua esistenza nomade e tormentata scrisse svariati testi tra cui il Magick, un’opera in cui riverso’ tutte le sue conoscenze sulla magia sexualis, lo yoga, l’alchimia e i culti misterici orientali.
    Il sottotitolo dell’opera fa chiaramente capire che tratta di argomenti teorici ma anche della pratica attiva.
    Adorato dai satanisti è questo un testo che ancora oggi fa discutere e incuriosire per i suoi contenuti ma considerato fondamentale, da chi procede sulla strada della goetia.

Per chi ama la letteratura propongo di leggere, seppur non sia un vero e proprio grimorio, il Malleus Maleficarum (Il martello delle streghe). Pubblicato nel 1487 dai frati domenicani Jacob Sprenger e Heinrich Institor Kramer, allo scopo di reprimere in Germania l’eresia, il paganesimo e la stregoneria. È il più famoso dei tre principali trattati pubblicati sulla questione alla fine del XV secolo: gli altri due furono il Fornicarium di Johannes Nider (1475, composto tra il 1436 e il 1437) e il De lamiis et phitonicis mulieribus (Delle streghe e delle indovine) di Ulrich Molitor (1489).

Questi titoli, assieme al Compedium Maleficarum danno la possibilità di vedere diversi punti di vista, sia sulla stregoneria sia sulle donne e uomini accusati di tali eresie. Ottimo se si vuol venire a conoscenza dei diversi rituali e magie di quell’epoca. Per concludere, vi esorto a leggere la Bibbia nel suo aspetto di libro e non solo di “testo sacro della religione ebraica e cristiana” perché potrebbe rilevarsi una lettura molto interessante. Nei suoi scritti non troverete solamente storie di guerre e di Ĕlōhīm  ma anche vere e proprie situazioni similari all’ Iliade e Odissea di Omero. Dopo esservi cimentati in tali letture dedicatevi a leggere i libri di Mauro Biglino che trattano i relativi argomenti da un punto di vista concreto e considerato da molti “scomodo”.


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