Viaggio alla scoperta del Conte Dracula by Meroe

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VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL CONTE DRACULA – tra mito e realtà

Eccomi qua a raccontarvi il mio viaggio verso la Transilvania! Fin da piccola, come ho detto sopra, ero tanto affascinata dal mito del vampiro e dalle terre magiche della Romania e vi assicuro che rifarei mille volte questo viaggio! Per terminare il 2012 e festeggiare l’arrivo del 2013 mi ero decisa, dopo tanto tempo ho deciso di andare a visitare la Romania e cercare le tracce di Dracula. Visto che in quel periodo era veramente tanto freddo decisi di vestirmi con centinaia di maglioni di lana e un po emozionata presi la mia scopa Evi e presi il volo dalla città delle due torri (Bologna) e volai fino a Bucarest. Inizialmente avevo pensato di prendere il BLQ dalla stazione di Bologna e fare il viaggio in aereo dall’Aeroporto Marconi ma mi son detta: “Perché dovrei volare con una compagnia X come una mortale, in posti scomodi e costretta in un piccolo spazio. Poi gli aeri mi stanno antipatici! Non si possono contare tutte le volte che quegli uccelli di ferro mi hanno quasi investita… No, non fa per me..”

BUCAREST

Atterrai sull’elegante tetto dell’Hotel Banat (5 C.A. Rosetti Square, Bucarest, Romania) e quell’architettura mi ricordava tantissimo i palazzi delle streghe che di tanto in tanto trovavo a Vienna. Quando mi fecero accomodare nelle mie stanze notai che tutto era in uno stile meravigliosamente vintage, addirittura in camera mia c’era un salottino d’ingresso incluso! Mi sentivo una regina. Aprii le finestre e davanti a me c’erano migliaia di tetti di forme diverse e ricordo che sorrisi a quella vista così diversa dalla mia quotidianità. Aspettai due secondi che il cuore smettessi di palpitare così velocemente e iniziai la visita della città. Viali alberati incorniciavano tutte le strade, architetture “fin de siecle”, laghi, parchi, monumenti, ristoranti di ogni tipo e tradizione. Seppur il periodo era invernale ancora era tangibile la frenetica vita culturale ed artistica di quel posto ricco di università. Più camminavo per Bucarest e più aveva un qualcosa di Budapest e solo allora mi accorsi che sembrava di essere a Parigi, e solo allora scoprì grazie a delle gentili persone che Bucarest veniva chiamata la “Piccola Parigi”. Anche qua  ho trovato un’arco di trionfo da cui parte un grande viale addirittura più lungo di quello di Parigi! Andando verso il centro storico notai la vecchia corte principesca, piccole e grandi chiese ortodosse in stile bizzantino di una bellezza unica (decorate e lavorate nei minimi dettagli! addirittura in quelle più piccole le persone facevano la fila per entrarci!).  Quasi tutti gli edifici erano in elegante stile liberty e andavano a mimetizzarsi perfettamente con la città. Quando percorrete le strade di Bucarest non potete non notare la colossale “Casa del popolo” (oggi Palazzo del Parlamento) dell’ex dittatore comunista Nicolae Ceausescu (la costruzione più grande al mondo dopo il Pentagono di Washington). Ed ancora, nella Città Vecchia, la Chiesa della Corte Antica che ad oggi mantiene i meravigliosi affreschi; il Palazzo della Cassa di Risparmio in stile barocco francese; l’Auditorium Ateneul Roman in stile neoclassico ed il Palazzo Reale oggi sede del museo dell’arte. Se ne avete la possibilità andate a vedere le chiese di Curtea Veche, il Monastero Antim, Stavropoleos e Spiridon. Percorrendo su Soseaua Kiseleff a piedi o in autobus vi accorgerete che siete proprio sulla strada principale di Bucarest. Vicino all’hotel c’era la bellissima Piata Universitatii ma passeggiando ho scoperto anche altre bellissime piazze ricche di storia, come: Piata Revolutiei e Piata Unirii (da qui potete raggiungere l’Arco di Trionfo). Ammirate la Chiesa Cretulescu, una delle più belle di Bucarest, costruita nel 1722, in Piazza della Repubblica e perdetevi nel Parco Cismigiu (bellissimo con la neve!), il parco è il più antico della città e merita di essere visto al tramonto. Uno dei posti più belli che ho visitato a Bucarest è stato Il Parco Herăstrău. Dopo questa bella passeggiata ritornai in hotel e andai a mangiare nel ristorantino accanto piatti tipici rumeni: la Sarmale (involtini di carne e riso, accompagnati con la verza), Tochitura cu mamaliguta (polenta con spezzatino), Mititei (polpette di carne suina, ovina e bovina fatte alla griglia), la Mamaliga (polenta) e i Placinte (pasta fatta in casa ripiena di formaggio). Dopo questo abbondante pasto (avevo tantissssima fameee!! e tutto era squisitissimo) mi presi per “digerire”(un miracolo in questo caso) la Țuică , un distillato alle prugne. Solo dopo scoprii che da tradizione bisognava berla per cominciare i pasti. Dopo l’abbuffata  tornai in hotel e mi addormentai sul comodo letto invaso da milioni di cuscini.

BUCAREST – CASTELLO DI BRAN

La mattina mi svegliai piena di energie e mi diressi alla grande stazione di Bucarest dove presi il treno per andare a Bran. Ovviamente il treno non arrivava fino a là e dovetti scendere ad uno scalo (Piteşti) e prendere un taxi (Evi aveva il raffreddore e non potevo portarla nelle mie avventure!). Il treno era pieno di persone gentili e andava così lento che riuscivo a vedere ogni cosa attorno a me: boschi innevati, montagne scoscese, fiumi di ghiaccio e un signore anziano mi indicava ogni cosa bella da vedere e io seppur non conoscendo la sua lingua l’ho ringraziato. Le signore accanto a me, iniziarono a parlarmi per quasi tutto il viaggio, consigliandomi di parlare lentamente (come facevano loro), perché in quel modo sia io che loro potevamo capire la lingua e vi assicuro che funzionava!

Preso il taxi raggiunsi, dopo qualche visita di qua e là, il pittoresco borghetto di Bran dove era situato il castello di Dracula eretto nel XIII secolo come punto doganale e baluardo difensivo..  Il castello all’esterno era piccolo e bellissimo seppur più che un castello di vampiri sembrava un castello da favole, ma come sappiamo tutti, l’uno non esclude l’altro! Quando entrai  nel castello, cercai di immedesimarmi nei tempo in quando Vlad percorreva quei piccoli e stretti corridoi ma non ci riuscì. C’era un casino infernale! Scorsi la collinetta dove aveva impalato secoli fa i mercenari e camminai per quelle stanze alla ricerca di qualcosa di lui, ma tutto era troppo nuovo e non riuscivo a sentire l’atmosfera tanto sognata. Solo allora guardai tra le montagne e ricordai che il vero castello era il Poenari e non quello di Bran e così mi godetti il tour in quel bellissimo castello immerso dalle montagne. La cosa che mi incuriosì più di tutte erano i passaggi segreti e il cortile interno sul quale si affacciano quasi tutte le camere! In tempi passati bastava stare in quel cortile per capire cosa accadeva all’interno del castello e lì mi venne in mente il film Dracula di Bram Stoker dove Dracula da il benvenuto ad Harker: “Benvenuto in mia casa. Entrate e lasciate un po’ della felicità che recate (Dracula); e anche quando le tre mogli di Dracula imprigionano lo stesso Harker controllandolo per tutto il castello. Così ricorderò il Castello di Bran: un gioiello incastonato tra le montagne della storia.

Con un’incantesimo riuscì ad arrivare anche sotto il castello Poenari, ( situata nel comune di Arefu) dall’altra parte del castello di Bran (visto che nessuno voleva portarmi per paura della neve!) ma sbadatamente non mi materializzai nel castello ma sotto l’eterna scalinata che conduceva al castello. Iniziai a contare i gradini, uno per uno e appena giunsi alla vetta ne contai 1.480! Lì tutto era in rovina ma il paesaggio mozzava il fiato. Montagne innevate e chilometri di bosco serpeggiavano tutto attorno a quella vetta. L’aria era tagliente e il cielo si confondeva con la terra. Lì riuscì a sentire il mito di Dracula prendere vita e mi appostai fin quando non fece notte.

Al mio ritorno in hotel, Evi era distesa sul basso termosifone a dormire. Senza disturbarla mi allungai sul letto organizzando una pazzata per il giorno seguente.

SIGHISOARA – BRASOV

Era ancora notte quando mi alzai per andare a prendere un autobus per Sighisoara (la perla della Transilvania). Non conoscendo né la lingua e tanto meno le autostazioni andai a sensazione e trovai dentro un piccolo garage un autorimessa cadente che portava le persone proprio dove volevo andare io! Feci il biglietto ed entrai, solo dopo due ore mi resi conto che quel furgoncino ben datato stava viaggiando sui Carpazi in un manto di neve eterno. A volte qualche carrozza di legno trainata da cavalli, prendeva forma su un panorama neutro, (tutto era bianco e il bianco della neve si confondeva con il bianco del cielo, nascondendo anche l’orizzonte) e si fermava per accogliere qualche passeggero del furgoncino. Quando iniziarono i boschi, coperti da una nebbia così fitta da sembrare marmo, notai sporadicamente delle case, ognuna aveva un cimitero pieno di lapidi davanti all’ingresso. Ora comprendevo al meglio l’atmosfera che Bram Stoker ci aveva donato (seppur lui non ci fosse mai stato!). Arrivata a Sighisoara tra fiumi completamente ghiacciati e burrasche di neve andai a scoprire la città natale di Vlad per poi andare a mangiare proprio a casa sua! (Ps: si mangia veramente bene e la location è fantastica!) La città-fortezza mi si era aperta come un’enorme scrigno ricco di tesori. Girando per le sue vie strette e abbracciata dalle antiche mura, respiravo il carattere medioevale della città. Tutto attorno a me sapeva di storia: dalle vecchie casette colorate, ai tetti rossicci dalle forme spioventi, alle grandi lapidi poste sotto la torre dell’orologio – Turnul Cu Ceas (identica alla copertina dell’ultimo libro di Vampiretto). Fortunatamente la città natale di Vlad, non è stata commercializzata con immagini di Dracula vampiro o ridicole zanne che si trovavano a Bran ma, al contrario ci sono un sacco di negozi d’antiquariato, artigianato e souvenir. Incuriosita dalla chiesa luterana sulla collina mi arrampicai sulle scalinata ghiacciata (di circa 170 gradini, contati per la paura di volare a terra!)  tutti coperti da una struttura in legno. Si stava facendo notte e le luci arancioni, donavano vita alla chiesa, mostrando un cammino verso il piccolo cimitero nel quale feci un volo finendo tra le lapidi! Appena mi rialzai vidi il panorama stellato, non del cielo ma quello sottostante a me! La città era bellissima. Brasov diversamente dall’affascinante Sighisoara Brasov è una città grande e moderna. la cosa più bella è che non c’è bisogno di allontanarsi per andare nelle pallide montagne perché, proprio in città c’e’ il Poiana Brasov (montagna collocata accanto alla città). A differenza degli altri luoghi a Brasov ci sono stata pochissimo ma da li presi il treno e come una strega per bene andai a Sinaia a visitare il magico castello di Peles (1875 e il 1883 per volere di re Carlo I)!  Il castello di Peles è giustamente considerato da molti tra i più belli d’Europa, ed è stato il primo tra gli europei ad essere interamente illuminato dalla corrente elettrica. La famiglia reale lo ha vissuto come residenza estiva fino al 1947. Per raggiungerlo bisogna fare una bella passeggiata di 15/20 minuti in mezzo ai boschi per poi scoprilo circondato da un manto di neve candida. Il castello, ospita il Museo Nazionale dove si trova una delle collezioni di pittura più importanti d’Europa.

RITORNO A CASA

Girando per questi meravigliosi paesaggi mi sono diretta verso la fermata dell’autobus per far ritorno in hotel a Bucarest ma distrattamente l’autista non si fermò e io rimasi bloccata tra le montagne. Triste e disperata iniziai a congelare (e con me anche la mia magia) e solo allora un tassista di Sighisoara si fermò e gentilmente mi fece riscaldare nella sua vettura (fuori facevano -20 gradi). Gentilmente mi riaccompagnò a Bucarest, seppur lui stesso non c’era mai stato, e attraversando i Carpazi di notte tra lastroni di ghiaccio e banchi di nebbia feci ritorno nella mia cameretta. Me lo ricordo tutt’ora lo stupore di quel ritorno e la bellezza di quel paesaggio così tetro e affascinante. La mattina seguente mi svegliai con le mani ancora viola dalla sera prima ma avevo troppe cose da fare in Italia e così salì su Evi (che in tutto ciò era guarita dal raffreddore) e tornai a casa sognante di quella magica avventura!

Nota: Se sei interessato a fare il “vero viaggio di Harker” verso il Castello del Conte Dracula ti voglio aiutare dandoti dei punti di riferimento che poi a tuo piacere puoi sviluppare!

  • Harker parte da Londra;
  • Arriva a Monaco di Baviera (Germania) e parte per Vienna (Austria) -> Harker ci ha badato 12 ore (ora c’e’ la possibilità di fare questo tragitto al massimo con 4 ore di treno)

“Da Vienna va a Budapest (Ungheria)3 maggio, Bistrita. Lasciata Monaco alle 20,35 del 1° maggio, giunto a Vienna il mattino dopo presto: saremmo dovuti arrivare alle 6,46, ma il treno aveva un’ora di ritardo. Stando al poco che ho potuto vederne dal treno e percorrendone brevemente le strade di Budapest mi sembra una bellissima città. Non ho osato allontanarmi troppo dalla stazione, poiché, giunti in ritardo, saremmo però ripartiti quanto più possibile in orario. Ne ho ricavato l’impressione che, abbandonato l’Occidente, stessimo entrando nell’Oriente, e infatti anche il più occidentale degli splendidi porti sul Danubio, che qui è maestosamente ampio e profondo, ci richiamava alle tradizioni della dominazione turca.”

(Dracula di Bram Stoker)

  • La prima tappa dopo Budapest: Klausenburg (Cluj-Napoca), si trova a metà strada tra Bucarest e Budapest. L’hotel dove soggiornò Harker si chiamava “Royale” ma non esiste nella realtà. In molti sostengono che l’hotel poteva essere “hotel Transilvania” esistente fin dal medioevo.
  • Da Klausenburg si arriva a Bistriz (Bistria). Nel romanzo Jonathan Harker visita Bistrița alloggiando all’Albergo della Corona d’Oro (in romeno Coroană de Aur/Golden Krone Hotel); all’epoca in cui il romanzo fu scritto nella città non esisteva alcun albergo con questo nome, ma uno con questo nome è stato aperto in tempi più recenti, con evidenti scopi di attrazione turistica.

“Per tutto il giorno mi sembrava di indugiare in un paese che era pieno di bellezze  di ogni genere. A volte si vedevano piccole città o castelli sulla cima di ripide colline a volte si attraversavano fiumi e corsi d’acqua con argini in pietra pronti per essere oggetti di grandi inondazioni. Il conte Dracula mi aveva indicato di andare al Golden Krone Hotel, un albergo che, per mio personale piacere, era completamente fuori moda”.

 (Dracula di Bram Stoker)

  • Passo Borgo – Tihuţa Pass (Harker attraversò in carrozze le montagne per raggiungere il Castello di Dracula passando per Passo Borgo). In questo luogo collocato tra le montagne, Harker sentì la paura e la tensione degli abitanti nei confronti del Conte. Nel passo Bargau o  Tihuţa Pass si trova oggi l’hotel “Castel Dracula” in stile medievale costruito nel 1983 durante il regime totalitario di Nicolae Ceaușescu.

 

 


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