Introduzione

Indice

E questa nostra vita, via dalla folla, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli, prediche nelle pietre, e ovunque il bene.
(William Shakespeare)

Prima di iniziare a parlare di Magia Verde, seppur non mi piaccia come termine vorrei presentarvi un libro che ho trovato in una vecchia libreria del centro Italia:

“Il nido dei corvi. Cronache di morte sul filo d’erba di Anonimo”

l’editore è Aiep e non è facile trovarlo ma vi assicuro che è un libro ricco di informazioni seppur sia minuto e illustrato da ottime xilografie. Il libro si basa su una domanda antica quanto la storia dell’uomo: “Le piante sono amiche dell’uomo o nemiche?” Il loro arcanum, se scientemente manipolato, è in grado di destrutturare la personalità e di condurre a morte. Con il nido dei corvi la collana “Una briciola di salute” compie una svolta di 180 gradi, esaminando caratteristiche ed effetti delle piante tossiche. Il libro ha lo scopo di avvertire dei pericoli che si celano nei prodotti di una natura che si sviluppa spontaneamente nei campi, lungo le strade, nei boschi, negli incolti, negli spazi verdi della nostra vita quotidiana. L’autore, architettando una trama ricca dell’immaginario popolare, associa criteri scientifici trasformando il saggio in un thriller che svela alcuni incredibili segreti. Cronache di morte sul filo d’erba è l’espressione di un mito dimenticato, dove gobbi, pozioni e magia si fondono in un trattato di stregoneria e medicina eccezionale.

Se mai vi si presenterà l’occasione di leggerlo, mi raccomando: Imparate con saggezza.

MAGIA NATURALE

Nella natura è presente sia il bene, sia il male. L’azione e la stasi. Fin dall’antichità  l’essere umano si è sempre interessato alle piante e alla natura, dalla forma al colore e soprattutto l’odore. Per questo motivo la magia e l’antica fitoterapia si basavano sulla somiglianza delle piante con parti del corpo umano, con gli animali e con tutte le forme presenti in natura. La magia delle erbe, chiamata popolarmente “Magia Verde”, è sicuramente, insieme a quella imitativa-simpatica, il caposaldo della magia. Le piante nell’antichità non erano solo vegetali ma divinità e ogni pianta aveva un suo carattere, una sua vibrazione, un suo messaggio e, naturalmente, un suo potere esoterico.

O erbe potenti, ora a tutte voi rivolgo la mia preghiera!
Imploro la vostra autorità, voi che la Madre Terra
ha generato e ha offerto in dono all’umanità:
ha riunito in voi i rimedi e i poteri curativi,
affinché siate sempre utilissimo aiuto
per l’intero genere umano.
Di ciò vi supplico e prego: venite,
avvicinatevi più rapidamente con le vostre virtù,
poiché Lei, che vi ha creato, mi ha concesso
di raccogliervi; è inoltre propizio colui al quale
l’arte medica è stata affidata. E nella misura in cui
la vostra virtù ne ha il potere, assicurate il rimedio
che giovi alla salute. Vi prego che mi facciate grazia
per la vostra forza, affinché in ogni situazione,
qualunque atto avrò compiuto nel vostro nome,
a chiunque vi avrò somministrato, garantiate successo
e rapido effetto. Che sempre mi sia lecito,
col favore della vostra autorità,
raccogliervi…
vi farò offerta dei frutti della terra e vi renderò grazie
nel nome della Madre che stabilì che foste generate.

(Precatio Omnium Herbarum)

Sin dal Medioevo gli studiosi di queste scienze occulte consideravano le piante riunite in agglomerazioni psichiche chiamate “menti di specie”. Anche gli odori/profumi sono una vera e propria energia, da sempre sfruttata nelle arti magiche ad esempio l’odore dell’incenso (o meglio il suo fumo) allontana tutto ciò che è negativo, difatti rappresenta la spiritualità, la strada verso la conoscenza, il mondo spirituale.

La Magia delle piante  raggiunge il suo massimo valore nella notte del 24 giugno, ricollegandosi ai festeggiamenti di mezza estate. Ogni anno in questo giorno il sole si trova nel punto più alto del cielo, entrando nella costellazione del cancro e le piante possiedono in quel giorno energie più forti. Tra le 23 e la mezzanotte della vigilia si raccolgono le piante che verranno utilizzate durante l’anno.

Dall’Antico Egitto all’Impero Romano, erbari e testi botanici hanno continuato ad associare un valore magico ad ogni pianta, ognuna con un valore archetipo e associata a un dio o una dea. Le piante si avvalgono della sacralità della divinità che le hanno scoperte, a cui appartengono, trasformazioni di ninfe o lacrime che gli hanno dato la vita, condividendone le proprietà magiche e misteriose dalla notte dei tempi.

  1. INFUSI: Per fare un infuso caldo bisogna far bollire l’acqua ed appena la superficie dell’acqua comincia ad incresparsi aggiungere le erbe nella quantità necessaria. Si copre il recipiente e si spegne il fuoco sotto il pentolino e si filtra.  E’ anche possibile creare un infuso “freddo” lasciando a bagno le erbe per alcune ore.
  2. DECOTTI: I decotti sono erbe fatte bollire lentamente in acqua fredda ed è un ottimo metodo per estrarre i principi attivi da cortecce, radici e tutte quelle foglie di consistenza dura. Mettere 30 gr di erbe in 1/2 litro di acqua (o la quantità di erbe necessaria) e portare ad ebollizione. Fatta bollire l’erba la si filtra ancora calda e si conserva in un recipiente di vetro.
  3. OLII: Per la preparazione di un olio si possono usare erbe fresche o secche, fiori, foglie a seconda dell’olio che vogliamo creare. Si procede in questo modo: in un vaso di vetro si mettono le erbe, si versa l’olio vergine a ricoprire il contenuto e si sigilla il vasetto. Il vasetto va esposto alla luce della luna o del sole, facendo attenzione che il luogo sia asciutto e lontano da qualsiasi umidità o che sia diretto ai raggi solari. Trascorse due settimane bisogna filtrarlo in un’altro vasetto di vetro e riporlo in attesa di utilizzo.

ERBE

ALLORO: Purificazione e Forza
Portarne addosso le foglie protegge dalle negatività. Bruciarne le foglie purifica gli ambienti e allontana il male.
Sostituti: Lavanda e Iris

ANACARDO: Denaro

Impiegato nei riti propiziatori.
Sostituti: Pepe e PrezzemoloANANAS:Fortuna e Denaro
Essiccato può essere aggiunto all’acqua del bagno o messo nei sacchetti per attirare la fortuna.
Sostituti: Menta e Riso

ANICE STELLATO:
Poteri Psichici
I semi possono essere bruciati come incenso o portati addosso aumentano i poteri psichici. Favorisce il contatto con l’inconscio e il nostro io interiore.
Sostituti: Felce e Mandragola

BASILICO:
Amore
Le foglie secche sono usate nei sacchetti e negli incensi. Il profumo stimola l’amore e il fascino.
Sostituti: Camomilla e Coriandolo

CANNA DA ZUCCHERO:
Amore e Desideri Sessuali.
Da sempre usata per stimolare il desiderio sessuale. Sparpagliata purifica gli ambienti.
Sostituti: Sesamo e Zafferano

GIGLIO:
Protezione
Piantato in giardino protegge la casa dal male, dai ladri e dalle visite indesiderate.
Sostituti: Pioppo e Valeriana


LIMONE:
Amicizia e Purificazione
Ideale per pulire e neutralizzare energie che hanno impregnato
oggetti e gioielli indossati da terzi.
Diluito con acqua allontana qualsiasi vibrazione.
Aggiunto all’acqua del bagno purifica.
Fiori e buccia essiccati vengono aggiunti nei sacchetti d’amore.
Sostituti: Salice e Tasso Barbasso.

ALLORO: una delle piante più usate in Magia per le sue innumerevoli qualità: purificazione, successo, protezione. Viene bruciato prima di un rito, polverizzato, per ripulire lo spazio sacro, per scacciare la negatività.
Viene usato anche come talismano contro la povertà.

ANICE: viene usato per la protezione e per la purificazione. Inoltre portandone qualcuno con sé dona la consapevolezza delle proprie capacità.

I CHIODI DI GAROFANO: sono fiori non ancora sbocciati e sono i fiori di una pianta chiamata Eugenia. Servono per ottenere protezione, denaro, amore. Portati addosso aumentano la sensibilità e la disponibilità verso gli altri.

IPERICO: detto anche “scacciadiavoli“. Erba potentissima, per la protezione e purificazione.
LAVANDA:  Viene usata sin dai tempi antichi per profumare la biancheria, per augurare felicità, il suo olio viene usato per massaggi contro il mal di testa per la decontrattura dei muscoli. Nei sacchettini aiuta ad elevare le vibrazioni di chi la indossa, dona un’aura più leggera, dona amore e purificazione. la pianta, grazie alle virtù purificatrici e difensive, è perfetta nelle preparazioni di incensi e di miscele simili. Si dice che sia funzionante negli incantesimi di attrazione come Successo e Fortuna, e nel combattere i legamenti d’amore. Il suo uso magico è purificante, si possono raccogliere gli steli per farne mazzetti da bruciare stile incenso: si raccolgono e vengono serranti in modo deciso con del filo, si otterrà una sorta di torcia; una volta accesa a fiamma viva, andrà spenta dopo poco, per circa 1-2min.farà un fumo denso ed azzurrastro aromatico, ed è indicata nei locali ampi e nelle pratiche all’aperto. Le foglie, essiccate, possono essere utilizzate come letto dove appoggiare braci o carboni brucia-incensi. La lavanda è di buon auspico, è indicata come erba decorativa dell’Altare durante il Litha (il solstizio di mezza estate, 21 Giugno) e per Lunghnassadh (1 Agosto).

MELA: è il frutto della conoscenza, tanto caro alla Dea. A livello esoterico contiene una stella a cinque punte, formata dai semi quindi rappresenta la libertà e la conoscenza che rende liberi. Mangiare una mela vuol dire voler conoscere la verità, sia nel bene che nel male, per avere la libertà di non sceglierlo. Nella magia celtica questo frutto è sacro, ma nella Magia in genere lo è. Addirittura, alcuni mangiano una mela prima di divinare. Avalon è la terra delle mele, ed è anche la terra preferita della Dea.
I suoi semi sono utilizzati per sacchetti d’amore.

Nell’Antica Grecia, la mela era considerata un attributo di Gea/Gaia, e portatrice di fecondità: la Madre Terra, ne donò un frutto a Era il giorno delle sue nozze con Zeus.
Ma in Grecia la mela era anche simbolo della bellezza femminile: “il pomo della discordia” che Paride dovette assegnare alla più bella tra le Dee, altro non era che una mela.
E venne consegnata non a caso ad Afrodite, della quale la mela era un attributo: spesso, infatti, veniva rappresentata con in mano una mela e il carro su cui si muoveva veniva descritto come ricoperto di rose, mirto e mele. Pare inoltre che durante i festeggiamenti in onore di questa Dea, tutti i banchetti venivano imbanditi con grandi quantità di questi frutti.

Anche i Romani furono particolarmente affascinati da questo frutto, e sebbene la loro mitologia non sia ricca di elogi nei suoi confronti come quella greca, sappiamo che essi si appassionarono molto alle tecniche di coltivazione del melo, importando dal Vicino Oriente molti dei segreti a questo proposito.
E furono sempre i Romani, nelle loro campagne di conquista verso nord, a portare con loro i meli domestici, che installarono abbondantemente in Gran Bretagna, e che, da allora, è diventato il più importante e specializzato produttore di questo frutto. Probabilmente un destino già scritto, visto che le popolazioni celtiche avevano già una grande considerazione per il loro melo selvatico autoctono, il Malus Sylvestris.

Ne “Le Leggi di Brehon” il melo veniva citato come uno dei sette “Alberi Signori”, per il cui abbattimento illegale era prevista una sanzione pecuniaria.
Secondo le “Triadi Irlandesi”, invece, era addirittura prevista la pena di morte per coloro che osavano danneggiare i due Alberi Signori: il melo e il nocciolo
Questa profonda venerazione derivava certamente in parte dal fatto che dagli aspri e piccoli frutti del melo selvatico si produceva il sidro, che per i Celti delle Britannie era una bevanda alcolica considerata di grande pregio, ma non solo.
Il melo veniva infatti considerato rifugio della Dea Triplice, e la mela era un veicolo portatore del “Furore poetico”, l’ispirazione che consuma concessa dal divino.

APPROFONDIMENTI:

La menta è una pianta molto usata in magia, per l’amore, per la salute, per l’attenzione, per la lucidità mentale. Favorisce la guarigione e la purificazione  se bruciata come incenso. Se aggiunta nell’acqua del bagno allontana la negatività.

Achillea (Achillea Millefolium)
L’Achillea è un’erba molto potente conosciuta ed usata da secoli in Cina a scopo divinatorio.
Diverse sono le sue proprietà magiche: usata nei sachetti magici protegge dalle influenze negative, guarisce le malattie, aiuta le persone timide a trovare il coraggio e attira amicizie e amore.
Bruciata in un incensiere purifica luoghi e persone che si trovano sotto influssi malefici. Secondo la tradizione un the di achillea aiuta ad aumentare o ritrovare i propri poteri psichici.

Anice Stellato (Illicium verum)
I semi di anice stellato vengono utilizzati negli incensi di purificazione e come ingrediente nei sacchetti di protezione poichè hanno il potere di allontanare gli incubi.
Pestati e bruciati, i semi di questa bellissima pianta proveniente dalla Cina aumentano la potenza degli oggetti magici e aiutano ad avere consapevolezza dei propri poteri.
Presi singolarmente i semi possono essere utilizzati come pendoli o ciondoli da portare sempre con sé.

Artemisia (Artemisia abrothanum)
L’abrotano, come tutte le altre artemisie, è dedicato ad Artemide.
Secondo la mitologia la dea Artemide donò quest’ erba alle donne affinché regolasse il loro ciclo mestruale e perché le aiutasse nei parti difficili.
La tradizione ci riferisce che intrecciando corone di questa pianta per ornare il capo dei giovani, si possono allontanare gli spiriti maligni e donare loro felicità.
In Inghilterra l’artemisia è utilizzata come parte integrante di rituali evocatori e spiritici; in molti luoghi è comunque usata per purificare un luogo prima della divinazione o per favorire i viaggi astrali.

Calendula (Calendula officinalis)
Poteri Protezione, sogni profetici, questioni legali, poteri psichici
La calendula è un’ottima pianta protettiva: le ghirlande appese all’ingresso di casa fermano il male. Sparpagliata sotto il letto protegge durante il sonno e dona sogni profetici. Si usa anche portarla in borsa per proteggersi nelle questioni legali. Aggiunta all’acqua del bagno aiuta a conquistare il rispetto e l’ammirazione.
E’ conosciuta anche con il nome di “sposa dell’estate” e simboleggia la forza vitale del Sole e il suo potere di sotenere ogni forma di vita. Per propiziare la maternità si devono tenere sul comodino per tre lunazioni successive alcuni fiori posti in un contenitore di vetro non chiuso.
I fiori accelerano la guarigione delle ferite e delle escoriazioni della pelle. L’infuso è ottimo per purificare il sangue e contro la febbre.

Camomilla (Anthemis nobilis)
La camomilla apporta il potere del sole per attirare il denaro ed è una componente essenziale degli incensi che favoriscono il sonno, la meditazione e l’amore. Ha un grande potere purificatore: l’’infuso spruzzato attorno alla casa rimuove malefici e protegge.
Se una persona è agitata o nervosa si propizia il recupero della sua serenità mettendo nella stanza un vaso contenente camomilla raccolta nel solstizio d’estate.
Fatta macerare in olio è un ottimo balsamo per le giunture e per la serenità. Dato che la camomilla è legata alla zona del plesso solare, la tisana ottenuta con i fiori è ottima per cefalea, stati ansiosi e nervosismo, coliche o problemi di stomaco.

Iperico (Hypericum Perforatum)
Poteri Salute, protezione, forza, divinazione d’amore, felicità
Si usa contro le negatività, specie se raccolto la notte di San Giovanni o al solstizio d’estate, mettendolo in una ciotola di vetro da tenere aperta in camera.
Fatto macerare in olio costituisce un ottimo rimedio per dolori o parti del corpo malate e per allontanare la depressione e la malinconia.
Se portato addosso allontana la febbre e il raffreddore e attira l’amore. Messo in un vaso e appeso vicino a una finestra protegge la casa dal fuoco, dai fulmini e dagli spiriti maligni (in questo caso si può usare assieme al finocchio). Per un maggiore effetto protettivo bisogna raccoglierlo ed essiccarlo la notte del solstizio davanti ai fuochi accesi. Viene bruciato per allontanare spiriti e demoni e per purificare. Messo sotto il cuscino permette a una ragazza di vedere in sogno il suo futuro marito.
Nel Galles è chiamato “la foglia dei beati” e lo si considerava l’ideale combinazione di fuoco e acqua, l’erba curativa per eccellenza. Il fuoco simboleggia le feconde e luminose energie dell’estate, l’acqua le forze della stagione oscura. Il solstizio d’estate, giorno tradizionale per la raccolta, era il giorno dell’equilibrio tra le due forze contrapposte.
Quando si raccoglie una pianta di iperico si ricorda lo smembramento del Dio dell’estate e quando la si somministra a un ammalato, si ricostruisce il corpo del Dio per infondergli la forza.

Lavanda (Lavendula officinalis)
Poteri : Amore, protezione, sonno, castità, longevità, purificazione, felicità, pace
La lavanda è da sempre usata nei riti e nei sacchetti d’amore: strofinare i vestiti o una lettera d’amore con i suoi fiori attira e conserva l’amore. Se indossata protegge dai maltrattamenti del consorte. Durante il Rinascimento si credeva che indossare lavanda e rosmarino avrebbe conservato casta la donna.
Per assicurare la pace e la serenità alla casa si può mettere la lavanda in sacchettini di tela rosa o verde, chiusi con nastri dello stesso colore, che saranno conservati nell’ingresso della casa.
Per la protezione della stanza da letto, bruciare i fiori prima di andare a dormire. Sparsa attorno alla casa dona tranquillità. Se indossata aiuta a vedere i fantasmi e protegge dal male. Il suo profumo e il suo colore sono ottimi contro la depressione. Si dice anche che guardarla e annusarla allunghi la vita…
Per realizzare un desiderio mettere sotto il cuscino prima di andare a dormire, pensando intensamente al desiderio da realizzare. Se durante la notte si sogna ciò che si desidera, il desiderio si avvererà.
Fa parte delle erbe che si bruciano al solstizio d’estate come offerta agli Dei. Si usa anche nei riti per la benedizione dei neonati.

Rosa
La rosa è per tradizione associata all’amore e ai sentimenti in genere, è quindi un ingrediente di fondamentale importanza nelle pratiche magiche.
Dona serenità e pace se usata nella composizione di sacchetti magici; può essere di grande aiuto nella conservazione di un rapporto d’amore o d’amicizia a seconda del colore dei suoi petali.
Con la rosa possono essere prodotti unguenti e olii per propiziare incontri speciali e amori passionali. L’incenso di rosa invece è utilizzato nei rituali d’ amore oppure nelle pratiche meditative che coinvolgono la sfera emotiva.

Rosmarino(Rosmarinus officinalis)
Poteri Amore, protezione, desideri sessuali, poteri mentali, esorcismi, sonno, curativi, purificazione, giovinezza
E’ uno degli incensi più antichi grazie al suo potere purificatore, tanto che viene spesso usato come sostituto dell’incenso. E’ quindi ottimo per ripulire un ambiente da ogni negatività, specie prima di un rito.
Messo sotto il cuscino dona sonni tranquilli e senza incubi, sotto il letto protegge da incidenti. Per difendere la casa dai ladri si appende a una finestra o sul balcone.
Si indossa per conservare la salute e la memoria, per combattere la depressione e trovare la felicità.
Grazie ai suoi poteri curativi entra a far parte degli ingredienti di bamboline e sacchetti di medicina. Bruciare le foglie assieme a bacche di ginepro nella camera di un ammalato, ne favorisce la guarigione.
Si usa anche negli incensi d’amore e in quelli che stimolano il desiderio sessuale.
Si dice anche che attiri gli elfi, mentre nei cassetti o nei libri allontana le tarme.

Verbena (Verbena officinalis)
Poteri Amore, protezione, sonno, curativi, purificazione, giovinezza, pace, castità, denaro
Per favorire e mantenere l’amore raccoglietela nella notte di San Giovanni. Dopo averla essiccata, adornatene abbondantemente la casa. Assieme all’alloro garantisce la pace e la serenità del rapporto oltre a rafforzare l’intesa sessuale.
La verbena entra a far parte di molti incensi di purificazione e di protezione.
Serve a difendere la casa da fulmini e tempeste. Se spruzzata o sparsa attorno alla casa dona tranquillità e allontana gli spiriti maligni. Se indossata è un potente amuleto e dona la calma. Un ghirlanda in testa protegge durante l’evocazione degli spiriti.
Si usa anche nei riti di denaro e prosperità; seppellita nel giardino dona ricchezza e piante rigogliose.
Fa parte anche di incensi e sacchetti curativi per accelerare la guarigione di un ammalato e per conservare la buona salute. Difende dalle malattie.

Vischio (Viscum album)
Nell’antichità il vischio era usato dai druidi per ottenere infusi e pozioni medicamentose, era conosciuto infatti come la pianta in grado di guarire qualunque malattia .
Il vischio era la pianta sacra dei Celti che vedevano nel succo delle sue bacche il seme del Dio del Cielo.
In magia questa pianta viene utilizzata per propiziare la fecondità, la creatività e la fortuna.
Durante i rituali è consigliabile la sua presenza sull’ altare per assicurarsi la presenza e accativarsi l’aiuto degli dei.

Le erbe in magia possono essere usate in diversi modi:

A scopo terapeutico: attraverso la “guarigione popolare” oppure usando delle bambole di stoffa, incensi, decotti, olii, infusi e possono essere usate nei sacchetti come protezione e/o intenti svariati.

– Per scopi teraupetici
Per guarire una persona con le erbe si ricorre alla “medicina popolare”. Si effettua con l’impiego di determinate erbe in base alle loro proprietà.

Es.

  • La radice fresca del corbezzolo [Arbutus unedo], in dialetto ollioni, veniva utilizzata per abbassare la pressione arteriosa. Una ricetta indicatami che in un l di acqua portata ad ebollizione, venissero immersi 3 o 4 pezzi di radice di corbezzolo, fino a che l’acqua, evaporando, fosse arrivata alla quantità di circa ½ litro.
  • Un rimedio contro l’ansia, per moderare il battito cardiaco e tonificare il cuore era quello di mettere a bollire 5 o 6 rametti di biancospino [Crataegus monogyna], in dialetto callavrigu, in un litro d’acqua, anche in questo caso da far bollire fino a che la quantità dell’acqua non fosse diminuita di circa la metà.
  • Un rituale particolare, magico, era quello effettuato contro i tendini e i nervi infiammati. Si prendevano 3 rametti di vite, di circa dieci cm ciascuno, con essi si strofinava la parte dolorante per tre volte consecutive, dopodiché, si buttavano prima a destra, poi a sinistra ed infine all’indietro… il dolore sarebbe passato in pochissimo tempo.
  • Sa nabredda, la malva selvatica [Malva silvestris], era una delle piante officinali più utilizzate. La malva veniva utilizzata come cataplasma contro gli ascessi ed altre infiammazioni, applicato sulla parte dolorante. Si utilizzava, sia in decotto (far bollire un mazzetto di malva in un litro d’acqua, fino a che l’acqua non si riduce della metà) che come cataplasma (le foglie bollite si ponevano su un panno da applicare sulla parte dolorante), anche per mal di stomaco e mal di pancia.
  • La sommità fiorita de sa pistinaga, cioè della carota selvatica [Daucus carota] serviva per sa musa. Sa musa consisteva nel far bollire del vino nuovo con fiori carota selvatica insieme a delle mele tagliate a pezzetti, con questo preparato si lavavano le botti per evitare che il vino si guastasse.
  • S’ebr’è gamballi, la pervinca, veniva utilizzata in decotto per depurare il fegato e il sangue.
  • I fichi secchi erano un ottimo lassativo: se ne ponevano 3 in ½ l d’acqua e li si portava ad ebollizione, fino a che l’acqua non diminuiva della metà circa. Si beve la mattina a digiuno.
  • Su capped’e muru, l’ombelico di Venere [Cotyledon umbilicus Veneris], era un rimedio diffuso contro le pustole in genere e per i piccoli tagli, arrossamenti: la foglia veniva riscaldata accanto al fuoco, lo si privava della leggera pellicola superiore e la si applicava direttamente sulla pustola, ogni giorno veniva posta una nuova pellicola, fino alla risoluzione del problema.
  • Il tubero dell’asfodelo, sa scraria, veniva scaldato nella brace, diviso in due e applicato direttamente sui geloni di piedi e mani; pare che fosse davvero un rimedio efficace. L’applicazione, anche in questo caso, andava ripetuta più volte.
  • I tuberi dei ciclamini avevano invece il potere di guarire il fastidioso problema delle emorroidi. Venivano avvolti in della carta con su scritto il nome del soggetto malato e riposti in un luogo buio, dove questa persona non sarebbe mai passata. Il problema si sarebbe risolto quando i tuberi si fossero seccati.
  • S’intrizzu, la clematide [Clematis cirrhosa], veniva utilizzata contro i reumatismi, anche se la pianta è urticante e andrebbe usata con moderazione, appesa nei pollai contro i pidocchi. Un uso singolare di questa pianta consisteva nello sfregarla sulle pietre lungo i fiumi dove le donne lavavano il bucato. Provocava sulle ginocchia delle malcapitate lavandaie delle ustioni: era un modo per evitare che le acque dei fiumi venissero sporcate.
  • Is cuccheddas erano un rimedio contro il mal di testa: si miscelavano farina e aceto e si ponevano entro una parte del baccello delle fave, dopodiché si applicavano sulle tempie, fino a quando non si staccavano da sole, quando il mal di testa era passato.
  • Il rovo serviva po s’ettada. S’ettada è un disturbo all’occhio che solo alcune persone erano in grado di guarire. Questo fastidioso disturbo (nella tradizione popolare era un piccolo verme che camminava all’ interno dell’occhio e che se fosse arrivato alla pupilla avrebbe reso cieco l’individuo) prevedeva la ricerca da parte delle persone “pratiche” di un rametto di rovo al cui interno fosse presente un insetto, una specie di formichina, a cui venivano rivolti dei brebus (delle preghiere, delle formule magiche dal latino verbum) che avrebbero portato alla morte l’insetto consentendo la guarigione dell’occhio. Anche questo rituale si ripeteva fino alla guarigione completa.
  • I semi di lino servivano contro il mal di stomaco e il mal di pancia. Dopo essere stati bolliti venivano messi in un sacchetto di tela che poi si poggiava sul ventre.
  • Uno spicchio d’aglio diviso a metà veniva invece sfegato sulle punture di insetti, attenuandone visibilmente gonfiore e rossore.
  • Il latte dell’euforbia, sa lua, si poneva direttamente sulle articolazioni doloranti e pare che aiutasse a lenire il dolore, anche se il latte e la pianta sono velenosi. Sa lua pestata e in mazzetti si poneva nei fiumi per alluai i pesci, insomma nella pesca di frodo, che storditi o uccisi da questa pianta salivano a galla.
  • In caso di ferite, dove sarebbero stati necessari dei punti, in mancanza d’altro veniva utilizzata sa pedd’e matta, cioè la pellicola superficiale di funghi che crescono sulle piante, se ne otteneva un surrogato del cerotto davvero efficace. Per aiutare le ferite e rimarginarsi si utilizzava anche la sottile corteccia de s’ollioni, il corbezzolo, anche essa applicata direttamente sulla ferita. Altro cerotto naturale era la membrana che suddivide i setti della canna comune, usato anch’esso nelle ferite da taglio.
  • Una striscia della corteccia di alterno [Rhamnus alaternus], su tasuru, veniva posta attorno ai bambini con problemi di itterizia. Questa cintura avrebbe assorbito il male e guarito il bambino.
  • S’ebre ferru, l’achillea [Achillea millefolium], si pestava entro un oggetto in legno con del legno stesso insieme a grasso di maiale non salato, si lavorava il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo che veniva applicato su ferite causate da oggetti metallici (chiodi, lame ecc.), spesso arrugginiti.
  • Sa nabredda, la malva [Malva silvestris], era una delle erbe più utilizzate. Assunta in decotto o applicata come impacco sulla parte interessata, era un ottimo rimedio contro il mal di pancia; non solo, le foglie bollite si applicavano sugli ascessi che guarivano in poco tempo; la malva entrava poi in altri composti.
  • S’occiau, l’ortica, appartenente al genere delle Urticaceae, che comprende diverse specie, veniva fatta bollire nell’acqua che poi veniva utilizzata per lavare i capelli, rendendoli visibilmente più belli. Si applicava anche sugli ascessi, contro il mal di denti, e se ne facevano anche risciacqui.
  • S’aruda era un’altra erba molto utilizzata in passato. La ruta veniva scaldata nell’olio d’oliva, utilizzato dopo contro il mal di orecchie o per pulire le orecchie dal cerume. A questo olio si poteva aggiungere della farina, ottenendo un unguento che veniva poi applicato sui guronis, sorta di fistole; le applicazioni erano ripetute fino alla completa estinzione del problema. S’aruda e il finocchietto selvatico venivano masticati insieme da una persona esperta di erbe, (anche questa pratica era effettuata da zia Teresa) che poi alitava l’occhio della persona che aveva dei problemi di ogu mallu, quindi congiuntivite o simili, o s’axrollu, cioè l’orzaiolo.
  • Un sottile velo della cipolla, cibudda in dialetto, si applicava sulle ragadi del seno, o su capezzoli infiammati per via dell’allattamento, era un ottimo rimedio per questo problema anche la malva, la cui foglia sbollentata veniva applicata sul seno direttamente.
  • La centaurea minore [Centaurium erythraea], piantina che aveva un diffuso utilizzo contro le febbri maltesi e contro la malaria. Era una piantina molto importante in un periodo in cui di certo le medicine erano poco diffuse. Il suo decotto era amarissimo ma faceva abbassare le febbri in poco tempo. Ancora alcune persone la conservano secca e la usano anche contro il mal di testa. L’altra pianta spesso citata e sa mamm’e linna, il caprifoglio. Con essa si facevano dei decotti con i gambetti sempre per la regolare la pressione del sangue. [ecc..]

Inoltre c’è il metodo magico:

  • Durante i rituali – bruciati come incensi:
    Durante i rituali, per purificare la zona o ampliare il potere è possibile bruciare le erbe. Di solito ci sono delle ricette per gli “incensi” indicanti le “parti”. L’erba o l’incenso che viene a crearsi, viene scelto in base alle proprietà magiche.
  • – Sacchetti con erbe magiche
    I sacchetti di erbe sono degli amuleti particolari. Vengono fatti a mano e a seconda del colore e del suo contenuto ha funzioni diverse.

Per crearvi un sacchetto con le erbe da soli vi serve:
– Un pezzo rettangolare di stoffa di un colore collegabile all’uso magico.
– Le erbe in base all’uso in magia (es. per purificare: alloro)
Procedimento:
– Piegate il pezzo di stoffa rettangolare a metà, cucite i bordi, rimanendo un’apertura da cui inserire le erbe.
– Inserite le erbe
– Chiudere il sacchetto con un nastro, o cucire anche il lato rimasto aperto.

Inoltre per potenziare il sacchetto possono essere inserite delle pietre, che hanno uno scopo simile. Nei tempi più antichi le pietre, e in modo particolare le gemme, hanno sempre affascinato l’uomo, che ha attribuito ai diversi minerali, virtù e significati occulti. Secondo gli antichi le pietre preziose e semipreziose erano delle divinità il cui spirito abitava la pietra. Gli sciamani utilizzavano il cristallo come un potentissimo catalizzatore di energia che permetteva di mettersi in contatto con le forze della Natura. Gli Amerindi pensavano che il cristallo di rocca avesse la proprietà di trasportare le anime dei defunti verso la luce celeste. Per questo lo chiamavano la “pietra di luce”.


Lascia un commento