Alcyone e Ceyx: amore fra cielo e mare

Ceyx in naufragio periit [«morì»] Alcyone [«Alcione», nom. f. sg.], uxor eius, propter amorem se in mare praecipitavit; Ceyx et Alcyone deorum misericordia in aves sunt mutati. Hae aves alcyones dicuntur et nidum, ova, pullos in mari paucis diebus faciunt hiberno tempore; mare his diebus tranquillum est. La storia d’amore tra Alcyone e Ceyx ritrae uno dei miti dell’antica grecia nel quale l’amore trionfa sulla sofferenza e sulla tragedia. La giovane Alcyone (Ceice, in greco antico: Κήϋξ, Kéyx) era la figlia di Eolo ( Αἴολος, Aiolos), il re e padrone dei venti, e sua madre era Enarete o Aegiale (Ἐναρέτη […]

Blake la Saga

Eccomi di nuovo qua, miei carissimi amici! Vorrei raccontarvi le favole in cui mi sono imbattuta o semplicemente del thè offertomi dal fantasma della Regina Vittoria; so che è morta, ma vi assicuro che è ancora brava a giocare a carte, soprattutto in compagnia della Regina di Cuori! 🙂 Durante le fredde notti nella Brughiera e i rigidi inverni nei vari castelli scozzesi, ho trovato dei nuovi amici. Non posso definirli reali, nel senso stretto del termine, in carne e ossa. Per me, però, lo sono stati e spero possano diventare anche vostri amici, conoscenti, compagni di avventure e nocchieri dei sogni. Bene, è ora di […]

Simonetta Vespucci: Primavera e Venere di Botticelli

“Ma’ l bel Iulio ch’a a noi stato ribello, E sol di Delia ha seguito el trionfo, Or drieto all’orme del suo buon fratello, Vin catenato innanzi al mio trionfo; Né mosterrò già mai pietate ad ello Finché ne porterà nuovo trionfo: Ch’i’ gli ho nel cor diritta una saetta Dagli occhi della bella Simonetta”               (Libro II del “Stanze per la Giostra di Giuliano de’ Medici” del Poliziano)

Scandalo e Amore: Lucrezia Buti e Filippo Lippi

“In Prato ancora vicino a Fiorenza dove aveva alcuni parenti, in compagnia di fra’ Diamante del Carmine, stato suo compagno e novizio insieme, dimorò molti mesi lavorando per tutta la terra assai cose. Essendogli poi, dalle monache di Santa Margherita, data a fare la tavola dell’altar maggiore, mentre vi lavorava gli venne un giorno veduta una figliuola di Francesco Buti cittadin fiorentino, la quale o in serbanza o per monaca era quivi. Fra’ Filippo dato l’occhio alla Lucrezia, che così era il nome della fanciulla, la quale aveva bellissima grazia et aria, tanto operò con le monache che ottenne di […]